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1CAFFè

Si dice che il Natale sia un motivo in più per fare un’opera di bene. Avrei dovuto scrivere quest’articolo prima delle feste, forse. Ma non è mai troppo tardi, perché, come direbbe il vecchio saggio, ogni giorno è Natale. Per cui voglio proporvi l’associazione Onlus 1 caffè, nata da un gruppo di volontari, tra cui lo stesso Luca Argentero, insieme a sua sorella Francesca. Lo staff dà la possibilità di effettuare delle piccole donazioni benefiche attraverso Internet: ottimo modo, devo dire, di far uso della rete e dei molteplici orizzonti su cui essa spazia.

Ho scoperto da non molto quest’associazione. La prima volta in cui ne sono venuta a conoscenza, sono stata colpita in particolar modo dal nome, 1 caffè, che mi ha subito spinto a fare ricerche per capire cosa potesse avere in comune il caffè con un’associazione Onlus. Per cui vi riporto qui sotto la citazione di Luciano De Crescenzo sulla quale si basa l’intero operato dello staff:

Una volta a Napoli, nel quartiere Sanità, quando uno era allegro, perché qualcosa gli era andata bene, invece di pagare un caffè ne pagava due e lasciava il secondo caffè, quello già pagato, per il prossimo cliente. Il gesto si chiamava “il caffè sospeso”. Poi, di tanto in tanto si affacciava un povero per chiedere se c’era un “sospeso”. Era un modo come un altro per offrire un caffè all’umanità.

Insomma, quello dell’offrire il caffè è un gesto eterno, comune, quotidiano e sempre molto gradito. Così quest’associazione mira a far comprendere come un piccolo atto, compiuto ogni mattina, possa essere in realtà di vitale importanza per qualcun altro.

L’associazione è sempre molto disponibile nei confronti di chi è interessato o ha dubbi a proposito delle donazioni. Anche il sito web (1caffe.org) dispone di una grafica essenziale, ma molto curata. Non mancano i contatti per tenersi sempre aggiornati.

Azzeccata anche l’ultima iniziativa organizzata, conclusa da parecchi giorni: lo staff ha indetto un contest fotografico in cui i migliori scatti raffiguranti tazzine, caffettiere e co., inviati per e-mail, o pubblicati sulla pagina Facebook o su Twitter, saranno premiati attraverso la pubblicazione sul calendario del prossimo anno firmato 1 caffè. I risultati verranno comunicati a breve.

Vi lascio qui le coordinate per tenersi sempre informati con 1 caffè!

Sito web: 1caffe.org
Pagina Facebook: facebook.com/1caffe
Twitter: @1caffe
e-mail: info@1caffe.org

CAFF

Da qualche anno a questa parte, Facebook ha raccolto innumerevoli iscritti che, naturalmente, l’hanno piazzato al primo posto tra i social network. In America ha avuto subito il suo bel successo, ma in Italia è stato scoperto parecchio tempo dopo. In che modo il mondo virtuale intratteneva noi italiani, nel frattempo? Dare una risposta non è facile, perché sicuramente le piattaforme virtuali più visitate saranno state numerose, ma, per quanto riguarda gli interessi degli italiani in fase adolescenziale, sono abbastanza sicura che i forum e Messenger andavano per la maggiore.

Chi è abituato a frequentare Internet anche in piccola misura saprà di cosa io stia parlando.

Iniziamo dai forum. Lanciati da Forumfree e Forumcommunity, erano molto popolati, in quanto davano la possibilità di tenersi sempre aggiornati a proposito di cantanti, attori, scrittori, atleti, grafica, adolescenza e… chi più ne ha più ne metta. Gestiti da amministratori, consistevano in una serie di sezioni dedicate a foto, video, news e anche Off Topic. Di solito, un buon forum disponeva di uno spazio, in cui i nuovi arrivati potevano presentarsi e parlare un po’ di sé, e della bacheca per le novità riguardanti la vita del forum e i vari regolamenti. E, infine, per quanto riguarda la pubblicità, i forum potevano chiedersi a vicenda delle affiliazioni o dei gemellaggi, in cambio della pubblicazione di un banner del forum affiliato o gemello, da esporre nella home del proprio.

Adoravo i forum, perché erano delle community vivaci e accoglienti, dove c’era sempre da divertirsi: non mancavano i giochi di ruolo, i contest, le gallery in cui esporre i propri lavori grafici… Eh sì, perché con l’avvento dei forum è scoppiato il fenomeno Photoshop: dal momento che in un forum bisognava curare l’aspetto grafico, gli admin dovevano almeno conoscere le basi di qualche programma grafico. Il più ambito era Photoshop. E i lavori realizzati erano, a mio parere, dei veri e propri capolavori, che un grafico pubblicitario avrebbe certamente apprezzato. Venivano poi caricati nei topic grazie all’uso di programmi per l’hosting delle immagini, che faceva impiego di qualche semplice codice HTML.

Perché sto usando tutti tempi passati? Perché la mia lunga esperienza con i forum è, ahimé, terminata. Il motivo sta in un improvviso abbandono di queste meravigliose piattaforme da parte degli utenti. Penso che sia stato un fatto molto triste: Facebook ha letteralmente spazzato via questi mondi virtuali, ora poco frequentati, rimpiazzati dalle pagine che, secondo me, non hanno tutte le interessanti peculiarità dei forum. Spesso monotone, non danno la possibilità a chi le gestisce di usare la fantasia, poiché sono necessarie una semplice immagine del profilo, una di copertina, un copia e incolla di qualche celebre aforisma per ottenere successo.

Ma questo triste destino è toccato anche a Messenger. Se non l’avevi eri considerato uno sfigato. Ora lo sei se non hai Facebook. Questo significa che prima o poi sarà il turno di qualche altro social network o qualche altra chat che supererà la geniale creazione di Zuckerberg? Non lo so.

Intendiamoci, non voglio incolpare Facebook: come al solito, non è il mezzo a dover essere biasimato, ma l’uso che se ne fa. Ma Faccialibro ha dato una bella stangata (per parlare in termini semplici) anche agli omini della chat. Devo riconoscere, però, che Messenger stesso ha contribuito in parte alla sua stessa rovina. Infatti, chi era iscritto, non solo poteva godere di una chat multifunzionale, veloce, colorata e graficamente perfetta, ma poteva anche scegliere di aprire un blog, facile da gestire e ben realizzato. Anche in questo caso ne sono usciti dei veri e propri capolavori. Fino a che, dopo alcuni anni dalla creazione di Msn, sono arrivate agli utenti delle e-mail in cui si spiegava che entro una certa data il blog o veniva cancellato o era trasferito in un dominio WordPress, che disponeva di blog completamente diversi da quelli messi a disposizione da Messenger: i drastici cambiamenti nella gestione delle impostazioni e dello stile, evidentemente, non hanno convinto i blogger che, in men men che non si dica, hanno rinunciato a continuare la loro avventura.

Insomma, che Facebook abbia rivoluzionato la nostra vita, questo è poco ma sicuro. Ma per tanti come me, anche i forum e Messenger sono stati importanti. Si dice che la speranza è l’ultima a morire: la mia, ovviamente, è quella di poterli vedere emergere di nuovo.

Quando ho ascoltato per la prima volta una cover su YouTube avevo circa la tenera età di dodici anni. In quel periodo ho iniziato a scoprire un po’ tutto il web, dopo la difficile separazione da Prehistorik e Dina Blaster per pc, con cui trascorrevo i caldi pomeriggi d’estate. Mi ricordo di essere rimasta molto colpita dal talento di una certa Esmée Denters, che, in questo video duettava addirittura con Natasha Bedingfield, la cantante di Unwritten, allegra canzone diventata popolare per essere la colonna sonora della pubblicità dello shampoo Pantene. E da quel momento è nata la mia passione per le cover che spopolavano sul Tubo. Mi ricordo di Tiffany Alvord, Alyssa Bernal, Mia Rose, Savannah Outen e molte altre: ragazze acqua e sapone che, anche con una rudimentale webcam, sono riuscite a conquistare enormi numeri di visualizzazioni sul loro canale. Ma non solo: Esmée Denters, ad esempio, ha conquistato anche il cuore di un comunissimo ragazzo come Justin Timberlake, che appare con lei in questo video, mentre ascolta compiaciuto la sua “ragazza” che realizza una cover del suo pezzo storico What goes around comes around, complimentandosi e strappandole un abbraccio amichevole. Come ha fatto Esmée ad arrivare a tanto? È facile. Giusto Justin ha visto qualche suo video ed è rimasto colpito da lei. Non so in realtà se e quanto la faccenda possa essere stata vera. Fatto sta che a Esmée è scappato d’incidere un singolo con il suo amicone Justin, Love dealer.

Ma lei non è stata l’unica a raggiungere una certa fama. Anzi, le altre ragazze sopra citate hanno condiviso con lei la stessa esperienza, nonostante non ci sia stato un altro Justin Timberlake della situazione a dar loro la spinta, una volta salite sul grande trampolino chiamato YouTube.

Sono felicissima per tutti coloro che hanno iniziato a pubblicare qualche cover per finire poi in tour. Ma devo dire che, delle ragazze di cui vi ho accennato sopra, solo Alyssa Bernal è quella di cui ancora oggi apprezzo le cover. Forse alle altre la fama ha dato un po’ alla testa: sembra quasi che si vergognino di cantare una canzone come facevano un tempo, magari con un letto ancora disfatto dietro di loro e una camera in disordine. I software per correggere le imperfezioni vocali, poi, sono usati un po’ troppo: le voci diventano così metalliche e poco naturali. E le webcam? Mentre prima caratterizzavano a pieno le cover, ora sono state rimpiazzate da videocamere professionali e con alte capacità. Ma la cosa, che più di tutte mi scoccia, è vedere delle cantanti poco spontanee, legate molto all’apparenza e con il viso ricoperto di trucco.

Non trovo poi che alcune cantanti di YouTube abbiano chissà quali capacità vocali. Ad aumentare le visualizzazioni ai loro video, infatti, non sembrano essere tanto le esecuzioni, quanto la fama dei pezzi che vengono riproposti, quasi sempre commerciali. A questo punto mi chiedo se chi realizza una cover ami davvero quella canzone che tenta di riproporre.  

È inutile che stia qui a dirvi di guardare tutti questi video per farvi capire quanto, a mio parere, siano parecchio uguali e monotoni: fidatevi delle mie parole. Piuttosto, ascoltate qualche pezzo di Alyssa Bernal (questo è il suo canale), poiché è lei che tiene in mano il testimone delle poche belle cover che si trovano su YouTube e che, ahimé, sono spesso ingiustamente calpestate.    

 

Balli da nubili

27 giugno 2012

Volevo parlarvi di un vero e proprio fenomeno che ha interessato davvero tutto il mondo. Dopo il lancio di Single ladies, singolo estratto dall’album di Beyoncé I am… Sasha Fierce, sembra proprio che gli utenti di YouTube si siano davvero divertiti a guardare il video che ritrae la cantante alle prese con un divertente balletto, in compagnia di altre due giovani, dal corpo scolpito, che imitano le sue mosse. Neanche Beyoncé, come ha rivelato durante un’intervista, si sarebbe aspettata un tale successo. Il video, infatti, nonostante avesse richiesto dei costi piuttosto bassi, ha ricevuto un enorme numero di visualizzazioni. I motivi? Il ballo, perfettamente sincronizzato alla musica, quasi ipnotico: è impossibile guardare il video e non tentare di imitare le mosse che Beyoncé fa sembrare di una facilità assoluta.

E sembra proprio che il video abbia colpito davvero tutti, anche Justin Timberlake che, da quanto emerge in questo video, ci si è messo proprio d’impegno ad imparare le mosse. Eppure anche il re dei N’Sync, per quanto nei loro video sfoggiasse il suo talento nella danza, sembra avere difficoltà nei movimenti di bacino: decide così di tenere il ritmo con dei grotteschi movimenti di testa.

Ma si potrebbero fare altri innumerevoli esempi. Anzi, forse Justin Timberlake ha ottenuto meno successo di chi, magari per scherzo, si è ripreso in una divertente parodia di Single ladies, come questo simpatico signore.

Ciò di cui, però, un buon ballerino di Single ladies deve disporre è un paio di scarpe con un tacco non trascurabile e, elemento fondamentale, un perfetto body nero attillato. L’assenza di questi elementi è severamente punibile.

Immagine

Sul podio di YouTube

25 giugno 2012

È già approdato nel mondo dello spettacolo e da parecchio tempo lavora anche per Radio Deejay, conducendo un programma tutto suo, dal nome originale, A tu per Gu. Recentemente ha anche scritto un libro con l’aiuto della sua cara amica Alessia Pelonzi, 10 regole per fare innamorare, un divertente manuale per i più inesperti in amore, che però ha poco a che vedere con l’omonimo film, diretto da Cristiano Bortone, in cui ha recitato proprio la parte di Marco, l’impacciato protagonista alle prese con la conquista di un’ambita preda, quasi irraggiungibile.
Sì, insomma, è inutile girarci tanto intorno: sto parlando di Guglielmo Scilla, AKA Willwoosh, un ventiquattrenne romano che qualche anno fa si è avventurato nel mondo di YouTube, pubblicando dei video, che, pubblicizzati da Clio Zammatteo (Clio MakeUp) nel suo ormai celebre canale di tutorial per trucco, hanno raggiunto alte vette di visualizzazioni nel giro di breve tempo.

Nonostante il Guglielmo della radio non mi faccia particolarmente impazzire, devo ammettere che trovo in Willwoosh un ragazzo davvero in gamba, talentuoso e maturo: bravo a recitare (vi consiglio a questo proposito di guardare la web serie da lui stesso scritta, Freaks!), è un ragazzo modesto, con la testa sulle spalle e… i piedi per terra! È per questo che tendo a scostarmi da coloro che a mio parere azzardano troppo con le parole e osano già definirlo “venduto”. Per quanto Guglielmo possa essere cresciuto e cambiato, trovo in lui sempre lo sguardo inconfondibile, per cui già tante ragazzine erano impazzite e continuano a farlo, e l’enorme disponibilità che estende a tutti i suoi fans.

Quindi, basta cercare il pelo nell’uovo in un ragazzo con un buono spirito critico e, soprattutto, pronto a vivere al meglio tanti anni di carriera che, andando avanti di questo passo, sicuramente gli aspetteranno!

È ormai passato più di un anno da quel 3 aprile 2011, giorno in cui la trasmissione di Rai 2 Social King, che propone il meglio della rete ad un giovane pubblico, ha lanciato l’inedito Starò con me, cantato da Erica Molinari.

Per chi non sapesse di chi stia parlando, Erica è una giovane studentessa universitaria milanese di ventisei anni, che ha fatto del canto la sua più grande passione.

Ho scoperto il suo canale su YouTube, che oggi conta più di 2700 iscritti e più di 524900 visualizzazioni video, circa quattro anni fa, quasi per caso, quando il Tubo era ancora un buon trampolino di lancio per pochi aspiranti artisti (oggi sono davvero tanti, forse troppi, a cercare un’improbabile fama davanti a una webcam, improvvisandosi simpatici retori o comici e indossando un pigiama). Erica pubblica video delle sue cover che, prima di essere inserite all’interno di un video, vengono migliorate nelle inevitabili imperfezioni tipiche di una registrazione tutta casalinga: ed ecco che sparisce il fruscio del microfono e noi tutti possiamo gustarci le note della delicata ed emozionante voce di Erica, che interpreta canzoni che spaziano in un repertorio musicale italiano e straniero: sto parlando di brani da considerare ormai dei pilastri della musica, come Total Eclipse of the heart di Bonnie Tyler e Almeno tu nell’universo di Mia Martini. E come nella carriera di un “nuovo” artista che si rispetti, non mancano i duetti con altri cantanti emergenti, come lo stesso Michael Righini, il giovane youtuber dall’inconfondibile accento pesarese.

Anche Erica, tuttavia, è spesso oggetto di critiche: questa cover è monotonail video non è ben realizzatoil brano manca d’interpretazione. Per non parlare di coloro che l’accusano di cantare in playback sulla voce della Pausini. Be’, sicuramente questo è da considerare un complimento: non tutti hanno la fortuna di essere scambiati per una delle cantanti italiane più famose anche a livello internazionale. In merito alle altre critiche, ciò che penso è che esse trapelano solo invidia.

Nella speranza che Erica riesca a coronare il suo più grande sogno di cantare magari per qualche trasmissione televisiva o talent show, non mi resta altro da fare che pubblicare il video non ufficiale dell’inedito Starò con me, di cui ho accennato precedentemente, prodotto da Dino Morabito e diretto da Fabio Furesi. E se volete riscoprire un grande successo italiano, La prima cosa bella di Nicola Di Bari, vi consiglio di ascoltare la versione acustica prodotta dal Trio Molinari, un gruppo tutto nuovo, i cui componenti sono Erica, Angelo Mazzeo e Dino Morabito, che trovate qui. Insomma, buon ascolto!

Un grazie enorme ad Erica che mi è stata di enorme aiuto con l’articolo, confermando e correggendo le info in esso contenute.